Chi sono

Mi sono laureata all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in Psicologia dello Sviluppo e dei Processi di Tutela nel 2017. Conseguito l’esame di stato, ho proseguito il mio percorso formativo con un Master in Psicodiagnostica presso l’istituto IRPSI, dove ho integrato le mie competenze nell’ambito della valutazione e della diagnosi.

Ho completato la formazione come psicoterapeuta presso la scuola di Psicoterapia IRIS – Istituto Ricerca Individuo e Sistemi a Milano, con approccio Sistemico Relazionale integrato alla Teoria dell’Attaccamento. Nel modello sistemico-relazionale la sofferenza e la malattia mentale vengono connesse alle relazioni significative per l’individuo, dal livello interpersonale a quello macrosociale, con particolare attenzione ai contesti di crescita e quindi ai legami familiari, nelle forme che questi assumono nei diversi ambiti sociali e culturali, considerando le interazioni reciproche tra le relazioni, la soggettività e il substrato biologico.

Nel corso degli anni ho fatto esperienza in diversi contesti e a contatto con emergenze, presa in carico in situazioni di difficoltà e fragilità, abuso e maltrattamento all’infanzia, percorsi sul lungo termine per individui e famiglie. Il lavoro nei servizi territoriali, per esempio il consultorio, il servizio tutela minori o le carceri, mi hanno permesso di entrare a contatto con persone e esperienze molto diverse, offrendo supporto a bambini, ragazzi e adulti.

Sono formata anche come Terapeuta EMDR.

Perché la Teoria dell'Attaccamento?
La teoria dell'attaccamento è una componente centrale della mia pratica clinica. Originariamente formulata come una modalità per comprendere l'impatto sullo sviluppo delle prime esperienze all'interno della relazione genitore-figlio, la teoria dell'attaccamento è riconosciuta come una lente speciale in grado di meglio comprendere il nostro modo di stare nelle relazioni significative (come quella con un partner o con un amico importante). 
La letteratura scientifica evidenzia come le persone abbiano "bisogni di attaccamento", come il bisogno di connessione, supporto e rassicurazione. Mentre questi bisogni possono cambiare nel tempo, le persone stanno bene quando sono in relazioni strette e sicure in cui questi bisogni vengono soddisfatti. Comprenderci attraverso questa lente, ci aiuta a mettere a fuoco come ci orientiamo per soddisfare i nostri bisogni e perché. Inoltre, gli studi hanno dimostrato che uno dei fattori più efficaci che consente al paziente di raggiungere i suoi obiettivi in ​​terapia è proprio il tipo di relazione sicura che si sviluppa tra il paziente stesso e il terapeuta.

Quando si sviluppa un attaccamento sicuro in un rapporto, si ha la forte sensazione di essere in un "porto sicuro" con un'altra persona. Questa base relazionale consente di esplorare in sicurezza i nostri pensieri e le nostre emozioni interiori con un'altra persona e favorisce una percezione di fiducia davvero importante per scoprire e abbracciare nuovi aspetti di noi stessi e del nostro ambiente (nuove relazioni, nuovi modi di pensare, nuovi percorsi di lavoro). E' come sentire di poter partire per un viaggio, su una nave solida e dotata di tutti i sistemi di sopravvivenza e orientamento che ci serviranno per intraprendere il percorso.

Nel mio lavoro attingo ai miei percorsi di studio, che proseguono in una formazione costante su teorie evidence-based, oltre che alla supervisione da parte di colleghi più esperti e all'esperienza nei contesti di lavoro in cui mi trovo. All'interno di questo orientamento, mi impegno perché scienza, teoria ed esperienza si incontrino per favorire il benessere della persona che si fida e si affida nella relazione di aiuto.

Our own wounds can be vehicles for exploring our essential nature, revealing the deepest textures of our heart and soul, if only we will sit with them, open ourselves to the pain. Without holding back, without blame.

W. Muller, Legacy of the heart